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Joker Con Cd Soundtrack (Dv+Cd)
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5 febbraio 2020 "Ti preghiamo di riprovare" | — | 1 | 17,02 € | 17,01 € |
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Descrizione Prodotto
JOKER: IL FILM PLURIPREMIATO DALLA CRITICA E DAL PUBBLICO

IL FILM GIÀ VINCITORE DI 2 GOLDEN GLOBE E DEL LEONE D’ORO A VENEZIA, TRIONFA ANCHE AGLI OSCAR:
- Joaquin Phoenix Conquista L'ambita Statuetta Come Miglior Attore Protagonista Per La Sua Straordinaria Interpretazione Di Arthur Fleck/Joker.
- Trionfo Anche Nella Categoria "Miglior Colonna Sonora Originale" Per Hildur Guðnadóttir.
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Descrizione prodotto
NOTICE: The disk has Italian audio.
Dettagli prodotto
- Aspect Ratio : Sconosciuto
- Dimensioni del collo : 19,1 x 13,7 x 1,7 cm; 90 grammi
- Formato supporto : Schermo panoramico, PAL
- Data d'uscita : 6 febbraio 2020
- Attori : Joaquin Phoenix, Robert De Niro, Bill Camp, Zazie Beetz
- Lingua : Italiano (Dolby Digital 5.1)
- Studio : Warner Bros.
- Garanzia e recesso: Se vuoi restituire un prodotto entro 30 giorni dal ricevimento perché hai cambiato idea, consulta la nostra pagina d'aiuto sul Diritto di Recesso. Se hai ricevuto un prodotto difettoso o danneggiato consulta la nostra pagina d'aiuto sulla Garanzia Legale. Per informazioni specifiche sugli acquisti effettuati su Marketplace consulta la nostra pagina d'aiuto su Resi e rimborsi per articoli Marketplace.
- ASIN : B082BQWYTS
- Numero di dischi : 2
- Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 187 in Film e TV (Visualizza i Top 100 nella categoria Film e TV)
- n. 11 in Fantascienza (Film e TV)
- n. 20 in Drammatici
- Recensioni dei clienti:
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C'è una tensione continua nel film diretto e scritto con Scott Silver da Todd Phillips. Ci sono le musiche dell'ìslandese Hildur Guðnadóttir che continuano a grattare metaforicamente unghie sulla lavagna al centro del petto dello spettatore, mentre il protagonista, un povero reietto lasciato ai margini dalla società e calpestato, fisicamente e psicologicamente, da quasi chiunque gli stia attorno, completa la sua trasformazione senza che sia necessario l'intervento di una mosca impicciona.
È proprio questo il bello e l'intimamente pericoloso del Joker di Todd Phillips, sta tutto nella descrizione che ho appena dato del suo protagonista. Tutte le discussioni sul pericolo emulazione, il timore di sparatorie nel paese in cui le armi automatiche le trovi in omaggio nei sacchetti di patatine, vanno necessariamente inquadrate in una premessa e una considerazione. La premessa è che qualsiasi cosa può esercitare un'influenza pericolosa su una mente squilibrata, da una certa canzone dei Beatles, metti, alla Bibbia o alle palline di mais al formaggio. E non puoi censurare per questo l'arte, per la semplice ragione che altrimenti si dovrebbe eliminare le favole e praticamente qualsiasi altra forma di narrazione. Ma qui si è nel club del videoludico, del capolavoro.
La considerazione, data la premessa, è che un soggetto che si senta ai bordi dell'esistenza, rifiutato dal sistema, possa trovare facile in Arthur un simbolo, tanto quanto avviene nel film per chi indossa le maschere da clown. Questo perché la pellicola di Phillips ti porta ad empatizzare con il personaggio, sottolinea come ogni data azione violenta di Arthur sia rivolta a chi gli ha fatto del male, lo ha attaccato, ha provocato o accresciuto i suoi traumi psicologici. Sia meritata. Sia, almeno fino a un certo limite, giusta. Il Joker di Phillips è un Punitore triste con la risata incontrollata, un Giustiziere della Notte, e come tale viene visto nella storia dalla parte di Gotham che si sente lasciata fuori dalla società dei ricchi e dei potenti.
Arthur diventa Joker perché il sistema non funziona e non lo aiuta; Joker è un figlio a tutti gli effetti del marcio della società, oltre che un suo simbolo. Il passaggio successivo, la trasformazione e la compiaciuta incarnazione dell'anarchia stessa, fa esaltare il pubblico. Il che nella migliore delle ipotesi si tradurrà in una pioggia di avatar con la faccia truccata di Phoenix sui social network, in una nuova maschera che ne esaltare la sua figura. JOKER È ENTRATO IN SCENA ED È UN CAPOLAVORO !

Recensito in Italia il 22 febbraio 2024
C'è una tensione continua nel film diretto e scritto con Scott Silver da Todd Phillips. Ci sono le musiche dell'ìslandese Hildur Guðnadóttir che continuano a grattare metaforicamente unghie sulla lavagna al centro del petto dello spettatore, mentre il protagonista, un povero reietto lasciato ai margini dalla società e calpestato, fisicamente e psicologicamente, da quasi chiunque gli stia attorno, completa la sua trasformazione senza che sia necessario l'intervento di una mosca impicciona.
È proprio questo il bello e l'intimamente pericoloso del Joker di Todd Phillips, sta tutto nella descrizione che ho appena dato del suo protagonista. Tutte le discussioni sul pericolo emulazione, il timore di sparatorie nel paese in cui le armi automatiche le trovi in omaggio nei sacchetti di patatine, vanno necessariamente inquadrate in una premessa e una considerazione. La premessa è che qualsiasi cosa può esercitare un'influenza pericolosa su una mente squilibrata, da una certa canzone dei Beatles, metti, alla Bibbia o alle palline di mais al formaggio. E non puoi censurare per questo l'arte, per la semplice ragione che altrimenti si dovrebbe eliminare le favole e praticamente qualsiasi altra forma di narrazione. Ma qui si è nel club del videoludico, del capolavoro.
La considerazione, data la premessa, è che un soggetto che si senta ai bordi dell'esistenza, rifiutato dal sistema, possa trovare facile in Arthur un simbolo, tanto quanto avviene nel film per chi indossa le maschere da clown. Questo perché la pellicola di Phillips ti porta ad empatizzare con il personaggio, sottolinea come ogni data azione violenta di Arthur sia rivolta a chi gli ha fatto del male, lo ha attaccato, ha provocato o accresciuto i suoi traumi psicologici. Sia meritata. Sia, almeno fino a un certo limite, giusta. Il Joker di Phillips è un Punitore triste con la risata incontrollata, un Giustiziere della Notte, e come tale viene visto nella storia dalla parte di Gotham che si sente lasciata fuori dalla società dei ricchi e dei potenti.
Arthur diventa Joker perché il sistema non funziona e non lo aiuta; Joker è un figlio a tutti gli effetti del marcio della società, oltre che un suo simbolo. Il passaggio successivo, la trasformazione e la compiaciuta incarnazione dell'anarchia stessa, fa esaltare il pubblico. Il che nella migliore delle ipotesi si tradurrà in una pioggia di avatar con la faccia truccata di Phoenix sui social network, in una nuova maschera che ne esaltare la sua figura. JOKER È ENTRATO IN SCENA ED È UN CAPOLAVORO !





Recensito in Italia il 14 febbraio 2024







Le recensioni migliori da altri paesi


Coffret très grand (comparez par vous même). C'est un import Italien, le 4k comprend énormément de langues mais le Blu Ray, pas de sous-titre francais.
Un peu déçu du manque de précisions de cette annonce.


Recensito in Belgio il 20 maggio 2023
Coffret très grand (comparez par vous même). C'est un import Italien, le 4k comprend énormément de langues mais le Blu Ray, pas de sous-titre francais.
Un peu déçu du manque de précisions de cette annonce.


Ferner ist Gotham City nicht gerade ein Ort an dem man unterhalten werden will. Die Stadt versinkt im Müll, die Arbeitslosigkeit und die Anzahl an Gewaltdelikten sind hoch. Die Zeiten erinnern an die der Großen Depression. Man könnte meinen, die Stadt steht kurz vor dem Ausnahmezustand. Die Kluft von bettelarm zu megareich ist groß. Dazwischen scheint es nichts mehr zu geben. Fleck wird brutal zusammengeschlagen als er von seiner Agentur für einen nötigen Ausverkauf vor einem Geschäft im Clownskostüm Werbung macht. Als ein Kollege ihm einen Revolver verkauft und er diesen bei einem Auftritt in eine Kinderklinik mitnimmt wobei er ihm aus der Tasche fällt ist er natürlich entlassen.
Drei Männer, die bei Wayne Enterprises arbeiten belästigen auf seinem Rückweg in der U-Bahn eine Frau. Da bekommt er seinen Lachflash, den er mal wieder trotz aller Versuche nicht abstellen kann. Wie bereits zuvor von Jugendlichen in einer Gasse wird er verprügelt und getreten. In Notwehr erschießt er mit dem immer noch bei sich führenden Revolver zumindest einen wenn nicht zwei der Angreifer, ermordet dann aber auch den flüchtenden Dritten und kann unerkannt entkommen. In den Medien geistert allerdings nach Zeugenberichten ein Mörderclown herum. Nach der Tat ist Wayne entrüstet und bezeichnet die Nicht-Reichen abfällig als "Clowns". Es schaukelt sich hoch und das Elend nimmt seinen Lauf...
... der Film ist brutal und das Elend in dem Fleck aufwächst und auch aufgrund der an ihn begangenen Taten (aber auch bereits zugrundeliegenden Defizite) zum Psychopathen wird sind definitiv keine Entschuldigung für die Taten, die er begeht. Im Gegenteil. Zwar ist die Geschichte tragisch, aber Murray sagt es selbst: er versinkt in Selbstmitleid. Alle anderen sind Schuld. Obwohl er definitiv nicht für die Rolle des Komikers geeignet ist, hält er an der für ihn brotlosen Kunst fest. Andererseits ist er aber auch eigentlich ein Fall für die Klapse und hätte bis zur (möglichen?) Heilung draußen nichts zu suchen, da er für sich und andere eine Gefahr darstellt. Dabei werden zeitgleich soziale Leistungen immer mehr beschnitten. Ein Teufelskreis, der irgendwann zur Explosion führt. Zumindest wird der Joker hier nicht irgendein lächerliches Abziehbild eines Comicbösewichts sondern ein durchaus kriminalistisch erklärbarer und realistischer Täter.
Gotham City ist hier eine überspitzte Version eines frühen New Yorks. Das kann man auch an den Polizeifahrzeugen und Uniformen sehen. Hier ist nichts übernatürlich, keine Megaschurken sondern eine Stadt die kurz vor dem Kollaps steht. Der Untergang einer Zivilisation, die sich selbst überlebt hat. Eine zu verkopfte Gesellschaft mit einer immer größer werdenden Kluft zwischen Arm und Reich, die auch zueinander keinen gemeinsamen Nenner mehr finden können um eine friedliche Lösung zu finden. Das sind aktuelle Themen.
Zu Recht hat Phoenix für seine Darstellung des psychisch kranken Arthur einen Oskar erhalten, den man das Herabgleiten in den Wahnsinn geradezu ansehen kann.
Das Bild ist knackig scharf und neben den ansonsten tristen Tönen ist die Darstellung im bunten Kostüm ein seltener Farbklecks, die optisch an einen Mix der Darstellungen von Cesar Romero aus der Batman-Serie mit Adam West aber auch an Jack Nicholson aus der Burton-Verfilmung erinnern. Dies ist eine Origin Geschichte über einen Joker, der nicht politisch motiviert ist, der auch emotional innerlich tot ist, eine leere Hülle, die die Umgebung für ihn ausfüllt. Schwer verdaulich, aber genial.


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