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Hackers. Gli eroi della rivoluzione informatica Copertina flessibile – 1 luglio 2002
Opzioni di acquisto e componenti aggiuntivi
- Lunghezza stampa464 pagine
- LinguaItaliano
- EditoreShaKe
- Data di pubblicazione1 luglio 2002
- Dimensioni21 x 1.6 x 15 cm
- ISBN-108886926979
- ISBN-13978-8886926973
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Dettagli prodotto
- Editore : ShaKe; 4° edizione (1 luglio 2002)
- Lingua : Italiano
- Copertina flessibile : 464 pagine
- ISBN-10 : 8886926979
- ISBN-13 : 978-8886926973
- Peso articolo : 460 g
- Dimensioni : 21 x 1.6 x 15 cm
- Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 123,662 in Libri (Visualizza i Top 100 nella categoria Libri)
- n. 267 in Sicurezza informatica (Libri)
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Avevo comprato il libro pensando a qualcosa di diverso, mi aspettavo le gesta di mitnik, di blankenship e il suo manifesto hacker ai pionieri delle introsioni informatiche, ai primi defacciamenti e le storie dei protagonisti invece nulla di tutto questo, Levy mi ha portato sul lato nascosto di un mondo che conoscevo solo in minima parte seppur devo ammettere che in parte il libro mi ha deluso su alcuni aspetti.
E' incredibile che tutto questo viaggio sia partito sui binari di trenini progettati da ingegneri e ragazzi del Mit che poi deragliarono attirati dai bestioni (i mainframe) che solo a pochi prescelti era dato avvicinarsi.
Un viaggio in compagnia con i numeri primi e la loro solitudine, un occhiata a quell'elite di geni che vivevano di estremismi, di cibo cinese, d'ideologie, di passione, di aiuto reciproco ma anche di settismo, di incoerenze, di elitismo alle spese del fubar di turno e un viaggio accanto a chi ha approfittato di tutto ed è riuscito ad avere una cinica visione di quello che sarebbe successo prima o poi. Un viaggio dove il lettore per forza di cose si scontrerà con le varie personalità di menti eccezionali, menti matematiche ma anche menti ossessive e ossessionate.
Il libro viaggia attraverso vari step: Si parte dagli anni 60 con l'hacking volto al linguaggio macchina, alla ricerca ossessiva del perfezionamento del software (cosa che oggi è diventata un incognita e nel libro si scopre il perchè), del voler capire la macchina a tutti i costi arrivando ai suoi limiti. Agli anni 70 dove ci furono i primi hacker dell'hardware arrivando e tracciando la strada ai primi home computer, facendo un piccolo salto ai primi anni 80 dove le aziende erano diventate miliardarie grazie all'uso dei giochi e dei software, dove c'erano filosofie aperte e dove vuoi o non vuoi devi scontrarti sempre tra le classiche scelte di amicizia o soldi?, filosofia di vita o guadagno personale?
Si vive in modo molto intenso l' Hacking come filosofia di vita, il libro trasuda di questo concetto e di quanto sia stata fondamentale la condivisione del sapere, del tutto dovuto a qualsiasi costo anche a spese del prossimo se è per "una buona causa" (ci sono anche accenni al lockpicking e al phreaking) e non poteva mancare capitan crunch. Si vede la fragilità dell'essere umano, il suo opportunismo, il limite alla libertà personale di qualsiasi natura. L'autore è stato molto abile a mettere in risalto il lato dell'hacking dove il "tutto è dovuto per il sapere comune" alla "licenza del sapere per gli eletti che noi decidiamo d'iniziare". Ma si ruota attorno anche ad altre mentalità più aperte e non per questo meno geniali.
Offre grandi spunti di riflessione soprattutto quando si pensa che dalla cultura hacker siano nati i super miliardari che hanno intinto dal libero sapere per poi blindarlo a proprio personale utile.
Si legge dell' ossessivo desiderio di fare soldi e di quanto questa pratica sia solo una mera chimera che non da la felicità! Delle instabilità del singolo che con un solo colpo di coda può devastante le gambe di un gruppo intero. Un nest dove l'ipocrisia e gli egoismi personali sono molto forti.
La mia considerazione personale per questo libro è buona, lo ricomprerei anche se mi ha deluso moltissimo l'aspetto dei troppi e forzati dettagli sui miriadi di protagonisti che si affacciano in questo libro. Dopo ore di lettura a me personalmente stancavano i dettagli perchè l'elenco dei protagonisti è vasto e spesso gli aspetti sono simili.
L'autore è stato molto attento ai particolari ma avrei preferito che quei particolari fossero stati più incentrati sugli aspetti "informatici". Solo poche paginette dedicate a Stallman (anche se ora ho capito bene perchè è considerato l'ultimo Hacker e voglio vedere).
Purtroppo non si parla di BSD, di Unix in generale, dell'MS-DOS, di fidoNet, delle prime bbs. Pochissimi accenni sulla grande rete.
Insomma è stato un monologo lunghissimo di tante cose e non si va a toccare a specifiche interessanti che si legano anche ai giorni nostri. Certo è una miniera di informazioni, però permettetemi che avrei voluto leggere di più.
Il libro parla della Micro-soft ma si ferma molto sulla Apple e per fortuna rilega al suo posto Steve Jobs (poche righe su di lui) attribuendo a woz il giusto titolo di Hacker, non a quello marginale visto nei film dove viene visto come un personaggio di contorno o l'amicone di turno.
No, woz era un genio e se la Apple ha realmente inventato qualcosa agli albori(in realtà la apple ha solo reinventato ciò che già esisteva) è stato WOZ la mente e il braccio. Rispetto per jobs che è stato più un ottimo imprenditore o allentatore, divenendo poi l'icona della società e si sa che la gente si sofferma sempre su quello che c'e' davanti ad un icona e non pensa mai a chi realmente c'e' dietro e che ha fatto si che quell'icona avesse forma e vita.
Termino domandandomi come mai la gente abbia avuto problemi con i caratteri... il libro ha dei caratteri normali. Certo è un piccolo mattoncino, piu' di 300 pagine che si possono leggere in qualche giorno ma onestamente non ho avuto problemi.
Non consiglio il libro a chi non ha come passione l'informatica e a chi vuole comprare il libro per sapere trucchi informatici e tutto il resto, qui non si parla di cracker o delle peripezie che poi fondarono l'underground il libro arriva agli anni 80.
Consiglio il libro agli appassionati e a chi vuole capire la "nascita dell'informatica" e come sono nate le grandi ditte di software e hardware. Lo consiglio anche a chi ci capisce poco di computer ma si deve armare di google o meglio... se vogliamo stare in tema duckduckgo!