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La chiocciola sul pendio Paperback – 17 ottobre 2019
Opzioni di acquisto e componenti aggiuntivi
- Età di letturaDa 3 anni in su
- Lunghezza stampa266 pagine
- LinguaItaliano
- Dimensioni21 x 2 x 14 cm
- EditoreCarbonio Editore
- Data di pubblicazione17 ottobre 2019
- ISBN-108899970343
- ISBN-13978-8899970345
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Dettagli prodotto
- Editore : Carbonio Editore (17 ottobre 2019)
- Lingua : Italiano
- Paperback : 266 pagine
- ISBN-10 : 8899970343
- ISBN-13 : 978-8899970345
- Peso articolo : 320 g
- Dimensioni : 21 x 2 x 14 cm
- Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 41,618 in Libri (Visualizza i Top 100 nella categoria Libri)
- n. 1,757 in Classici (Libri)
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La vicenda editoriale che segue quest'opera ha dell'incredibile: concepito inizialmente come capitoli separati ("Kandid", 1966; "Perec", 1968), La chiocciola sul pendio si configura come volume unico in cui sono presenti, alternate, entrambe le parti. Pubblicato nel 1971, dopo aver subito diverse censure ed essere stato tradotto innumerevoli volte per quasi vent'anni, è stato riadattato dagli autori, fino ad ottenere l'opera odierna e definitiva (1990), vincitrice del trofeo Velikoye Koltso (Grande Anello), per il Premio Aelita, il più importante riconoscimento letterario a sfondo fantascientifico dell'Unione degli Scrittori Sovietici.
Il tema fondamentale de "La chiocciola sul pendio" è "l'atteggiamento dell'individuo nei confronti del mondo che lo circonda, le scelte personali e le conseguenze che ne derivano" (Samizdat),
La vicenda ruota intorno a Perec e Kandid, due uomini posti agli estremi di una scacchiera, dove le loro persone, le loro caratteristiche e i loro desideri sono totalmente opposti. In un mondo che li vede contrapposti, i due protagonisti lottano per il raggiungimento della verità: Perec vuole entrare a tutti i costi nella foresta, diventata per lui l'unica ragione di esistenza in una realtà asettica e priva di senso; Kandid vuole, invece, lasciarla, spingendosi ai limiti della selva per far ritorno a un luogo a cui sente di appartenere, ma che non ricorda di aver vissuto. Mentre il primo desidera ardentemente entrarvi, il secondo si ostina ad uscirvi. Il concetto fondamentale viene, quindi, traslato sui luoghi cardine dell'esistenza: il Direttorato e la Foresta, il primo rappresentante il mondo conosciuto, la seconda l'incognito, il mistero, ciò che è nuovo.
Ma la distinzione non si esaurisce in questi termini: vi è un significato più profondo, nascosto tra le pagine del romanzo, ossia la contrapposizione tra Presente e Futuro, tra ciò che si può controllare e vivere al momento e ciò che si potrà controllare e realizzare in seguito, in relazione alla gestione operata al tempo dei fatti. Emergono l'ostinazione e l'ossessione del Presente per il Futuro: non si fa altro che pensare a ciò che sarà, eliminando le erbe cattive che potrebbero sorgere, a recidere ciò che è scomodo, inutile, manipolando la vita e negando le risposte agli interrogativi dei più, sottolineando, ancora una volta, la facilità con cui una società possa venir soggiogata da coloro che detengono il potere.
Come sottolinea Boris Strugackij nella sua postfazione finale, "il Futuro è nella Foresta. [...], il Futuro è già qui... E la chiocciola, che ostinata striscia verso la cima del monte Fuji, è un altro simbolo del movimento dell'uomo verso il Futuro - lento, estenuante -, un movimento inesorabile verso vette invisibili...". Niente da aggiungere alla perfezione di queste parole.
Perec e Kandid. Kandid e Perec. Due destini separati concettualmente, ma che trovano una connessione logica tra le pagine della verità celata da chi sa ma non dice. Ciò che lega i due protagonisti, impossibilitati all'incontro, sarà proprio spiegato all'interno del romanzo.
I temi che confluiscono nell'opera non sono unicamente quelli da me esposti, in quanto ogni aspetto deve essere interiorizzato e compreso individualmente.
Società, individualismo, utilizzo del progresso per sfruttare il pianeta a proprio vantaggio sono solo sfaccettature si ciò che questo capolavoro raggruppa e racchiude.
Si tratta di un romanzo che lascia spazio a diversi interrogativi, a diverse questioni che trovano risposte solo nel concetto indefinito della vita stessa. Come Perec, anche noi bramiamo di conoscere quello che ci aspetta nella foresta, ma, allo stesso tempo, come Kandid, cerchiamo una via di ritorno a ogni cosa nota.
"La chiocciola sul pendio" gioca su opposizioni (Direttorato - Foresta, Civiltà - Inciviltà, Conosciuto - Ignoto, Uomo - Natura, Entrata - Uscita, Presente - Futuro), quasi a mostrare l'esistenza di un doppio modo di vedere le cose, a libera interpretazione del lettore.