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La terra, il cielo, i corvi Copertina rigida – 17 settembre 2020
Opzioni di acquisto e componenti aggiuntivi
- Età di letturaDa 3 anni in su
- Lunghezza stampa208 pagine
- LinguaItaliano
- Dimensioni24.6 x 1.2 x 16.2 cm
- EditoreBao Publishing
- Data di pubblicazione17 settembre 2020
- ISBN-108832734877
- ISBN-13978-8832734874
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Dettagli prodotto
- Editore : Bao Publishing (17 settembre 2020)
- Lingua : Italiano
- Copertina rigida : 208 pagine
- ISBN-10 : 8832734877
- ISBN-13 : 978-8832734874
- Peso articolo : 820 g
- Dimensioni : 24.6 x 1.2 x 16.2 cm
- Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 54,650 in Libri (Visualizza i Top 100 nella categoria Libri)
- n. 4,186 in Narrativa a fumetti
- Recensioni dei clienti:
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Partiamo dalle tavole, disegni di una bellezza magistrale, profonda, palpabile, respirabile. Senti il freddo, vedi il buio, percepisci il dolore, diventi attento ai singoli sussurri.
I protagonisti sono ben delineati, narrati attraverso le loro rughe, gli occhi che trasudano passato e sogni e paure, narrazione e immagini si armonizzano alla perfezione per immergerci nei loro pensieri. Alla fine del racconto Vanja, Volpe e Attilio sono famiglia, ognuno con il suo destino, ineluttabile, al quale si sceglie se partecipare.
Il silenzio è ciò che ha voluto la lettura di questo libro: quello di un'anima a cui di umano rimane poco, quello delle foreste ovattate dalla neve, quello che crea la diversità di linguaggio, quello che riempie i pensieri di chi legge.
Uomini nei cui sguardi leggere scelte di tentativi di vita seminati su un terreno arido come quello che veniva compattato sotto i passi dei prigionieri di guerra.
Riflessione su come le scelte politiche, la fede cieca nello Stato, abbia compromesso tante esistenze. Promesse cavalcate perché si ottenesse potere, la cui conseguenza è stata schiavitù ancora peggiore, pagata con il prezzo altissimo delle vite umane.
Coraggiosa la scelta di riportare i dialoghi in lingua originale non tradotta, tedesco per Volpe e russo per Vanja, che rende molto bene l'incomprensione di uomini di mondi diversi, ci porta in quella difficoltà, quello scambio fatto di gesti a completare la comprensione.
La divisione che comporta un linguaggio diverso e poi quel denominatore comune che esce a pagina 132, la lingua comune a tutti: una risata che li ricongiunge con la loro umanità ormai considerata perduta. E apre una fessura di luce nel cielo nero del contesto, mostrando al lettore chi sono gli uomini dietro la durezza della guerra.
Questo libro è pelle d'oca. Dipinti vivivi eppure senza contorno. È parola, narrazione cruda e reale. Ricostruzione, restituzione di un passato tanto narrato ma poco conosciuto. Umanità di cui dobbiamo ricordarci, di cui soprattutto ora abbiamo bisogno...
Cosa succederà lungo il loro percorso? Riusciranno a trovare ciò che cercano ed essere finalmente liberi? Ci riusciranno tutti quanti assieme?
I personaggi di questa storia sono i più disparati e diversi fra loro. Si amalgameranno bene per quanto riguarda la situazione complessiva in cui si trovano ma manca la fiducia e c’è sempre di mezzo il fatto che vengono da eserciti separati che sono perlopiù nemici, quindi la diffidenza non è mai troppa. Nonostante questo, non mancheranno momenti in cui questi personaggi si sentiranno più uniti e riusciranno a essere coalizzati e/o a parlare delle loro esperienze personali. Ho trovato l’unione singolare e originale ma ben fatta.
Attilio sembra un uomo visti i disegni ma è soltanto un giovane ragazzo di ventiquattro anni. Riflette molto sulla vita che ha attorno e su ciò che lo ha portato ad essere così sia emotivamente che fisicamente. E’ riflessivo e amava molto la sua famiglia di origine nel suo piccolo paese in Italia, che gli manca incredibilmente. Se la cava con la lingua tedesca, per cui riesce a farsi comprendere abbastanza dall’uomo tedesco e parla in Italiano con il russo, dove in questo caso è lui a capirlo. Un personaggio solitario, emotivo ma allo stesso tempo forte.
Lo stile e la grafica utilizzate all’interno della storia sono molto semplice. Lo stile di Stefano è inconfondibile per chi ha già letto altri volumi degli autori, stavolta il tutto avvolto da colori pastello macchiato quasi come fosse acquerello. I disegni hanno una colorazione abbastanza chiara sui disegni anche se verremo anche avvolti d colori più scuri quando la guerra si accentra attorno ai personaggi principali o se sono particolarmente in difficoltà. Ho trovato la storia particolare, coinvolgente e delicata.
Il tutto si svolge sotto la narrazione dell’italiano, Attilio, su diversi livelli temporali: quando era bambino in cui nascono i ricordi di sua mamma e il rapporto con suo padre, o il periodo in cui era già grande abbastanza per il primo amore, così come per partire per la guerra; ovviamente il tempo attuale in cui racconta l’avventura con i compagni che non avrebbe voluto veramente al proprio fianco. I tre livelli sono gestiti molto bene, senza confusione e vengono incastonati nei momenti in cui Attilio si sente particolarmente preso da qualcosa, da dei dettagli e da delle sensazioni che lo portano indietro nel tempo.
Il tratto storico è evidente all’interno del volume. Si vede che gli autori hanno studiato e hanno preso dei riferimenti e delle fonti storiche, che durante il lock down in cui è stato elaborato, era anche difficile da reperire. Nonostante questo, hanno elaborato scene e luoghi della Russia, così come i riferimenti storici alla fine del libro che vi toccheranno da vicino una volta terminato di leggere il volume.
L’unica pecca del volume è la mancanza di sottotitoli. Almeno nella versione digitale che ho letto, manca e non risulta una cosa particolarmente buona per una persona che vuole avere una lettura bene o male fluida dal punto di vista della storia. Se fosse stato “meno” lingua straniera all’interno del volume e più comprensivo già sarebbe stato meglio a livello generale della storia stessa. Comprendo, però, il punto di vista della scelta effettuata: laddove neanche il lettore riesce a comprendere la lettura, è lì che anche l’italiano non arriva a capire ciò che gli succede attorno. E questo ci riporta ad entrare, magari, più in empatia con il protagonista anche se credo dipenda dai casi.
Il libro è un libro che ci parla di tantissime cose: della guerra, dei sentimenti e delle emozioni che si provano quando si è sempre a un passo dalla fine, della fiducia e del fatto che siamo tutti uguali è solo l’odio a renderci così cattivi. Un libro che ci regala riflessioni, e che consiglio di certo.
Stefano Turconi e Teresa Radice scrivono e illustrano una storia che nasce quasi come una barzelletta, con un italiano, un russo e un tedesco che non si capiscono e che non vogliono neanche capirsi, anzi non ci si impegnano affatto. Nonostante questo la loro unione porterà a scuotere gli animi degli altri che si troveranno di fronte a persone che non si sarebbero mai aspettati, creando un mix esplosivo, emozionante e a tratti anche divertente.
Il mio voto è di 4 stelle e mezzo.
Recensione completa sul mio blog: Milioni di Particelle
Un inno alla vita che vince sulla guerra e i dialoghi non tradotti non fanno che aumentare il coinvolgimento del lettore.
Tavole così ben disegnate tanto da raccontare una storia parallela fatta di sguardi gesti ed espressioni.
Perfetto