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Divinity: Original Sin II - Definitive Edition - Ultimate - PlayStation 4
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Informazioni su questo articolo
- Decidi la tua razza e origine; potrai scegliere fra 6 personaggi, con le loro missioni personali, oppure crearne uno originale; ma ricorda che ogni tua scelta avrà le sue conseguenze!
- Questa Definitive Edition include migliaia di modifiche ispirate ai commenti dei giocatori e della critica raccolti dal lancio del gioco
- Modalità multiplayer a quattro giocatori, online o su schermo condiviso; i tuoi amici potranno unirsi in qualsiasi momento, online o condividendo dinamicamente lo stesso schermo
- Story Mode: un nuovo livello di difficoltà calibrato per chi vuole assaporare l'intreccio del gioco, ma non disdegna qualche bella baruffa!
Dettagli prodotto
- Età consigliata : Dai 18 anni in su
- Lingua : Inglese
- Manuale : Inglese
- Dimensioni prodotto : 1 x 1 x 1 cm; 10 grammi
- Data d'uscita : 31 agosto 2018
- Sottotitoli: : Inglese
- Garanzia e recesso: Se vuoi restituire un prodotto entro 30 giorni dal ricevimento perché hai cambiato idea, consulta la nostra pagina d'aiuto sul Diritto di Recesso. Se hai ricevuto un prodotto difettoso o danneggiato consulta la nostra pagina d'aiuto sulla Garanzia Legale. Per informazioni specifiche sugli acquisti effettuati su Marketplace consulta la nostra pagina d'aiuto su Resi e rimborsi per articoli Marketplace.
- ASIN : B07D57L8TF
- Riferimento produttore : 113269
- Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 19,698 in Videogiochi (Visualizza i Top 100 nella categoria Videogiochi)
- n. 1,969 in Giochi per PlayStation 4
- Recensioni dei clienti:
Descrizione prodotto
Il Divine è morto, il Void incombe, e poteri sopiti saranno presto risvegliati. La battaglia per la divinità è iniziata.Scegli con saggezza e non fidarti di nessuno, perché l'oscurità alberga in ogni cuore di Divinity: Original Sin 2 - Definitive Edition, il gioco di ruolo sandbox cooperativo.
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Gdr old style in stile Baldur's Gate e Ice Wind Dale, caratterizzato però da un ottimo sistema di combattimento a turni, che rende l'esperienza di gioco più tattica e ragionata. Complice anche la possibilità di sfruttare l'ambiente (come ghiacciare le superfici bagnate, o elettrificarle ad esempio) e gli oggetti presenti per ottenere qualche vantaggio sugli avversari, che si riveleranno essere ostici al punto giusto (a volte forse anche un pelo di troppo).
Da un punto di vista tecnico, il DOS2 è piacevolissimo da guardare; in particolare le ambientazioni, ricche di dettagli e colori, sono realizzate a mio parere stupendamente. Per quanto riguarda i personaggi, giocanti e non, forse si poteva fare qualcosa di più, ma l'aspetto grafico passa in secondo piano rispetto alla maestosità del titolo in questione.
La colonna sonora è semplicemente da brividi. Accompagna il viaggio del nostro alter ego con musiche sempre adatte a ciò che sta accadendo. Epica.
Il sistema di controllo, da molti criticato, l'ho trovato in realtà più semplice e meglio realizzato di quanto mi aspettassi. E' vero che per compiere determinate azioni è necessaria la pressione di giù tasti del pad, ma una volta presa l'abitudine diventerà praticamente automatico usarle.
A conti fatti, Divinity Original Sin 2, è forse il titolo che più si avvicina a quella fantastica esperienza, ricca di fantasia, che è Dungeons & Dragons cartaceo. Se siete cresciuti a pane e dadi è un gioco da avere assolutamente.
Peccato che il pacco sia stato gettato malamente in cortile dal corriere, rischiando di rovinare il tutto in caso di pioggia o eccessiva curiosità del mio cane, per fortuna più educato del corriere.
Strano, perché in anni di utilizzo intenso di Prime non mi è praticamente mai successo di avere problemi con i corrieri.
In controtendenza, se vogliamo, ai moderni e blasonati videogiochi di ambito fantasy, Divinity si ripropone come rivisitatore (e innovatore) del genere, nel senso più classico del termine GDR (o RPG) e delle dinamiche di gioco: dalla gestione dei combattimenti, alla progressione dei personaggi, fino allo svolgimento della storia principale, tutti gli elementi base dei giochi di ruolo sono tanto "classici" quanto armoniosamente combinati fra loro.
Dopo la costruzione del proprio personaggio principale, del quale potremo scegliere minuziosamente le caratteristiche fisiche, caratteriali, combattive e i talenti in un menù complesso e ricchissimo (oppure scegliere uno dei personaggi Origin preimpostati, i quali hanno a loro vantaggio anche un background preesistente e attivo nell'economia del gioco), verremo catapultati nel mondo di Rivellon. Il nostro protagonista è un Sourcerer, uno stregone, prigioniero dei Magister dell'Ordine Divino, una potenza paramilitare che si è imposta alla morte del precedente Divine, la cui scomparsa ha rotto gli equilibri che tenevano confinati i Voidwoken, creature oscure e distruttive. Il mondo è minacciato, e l'Ordine Divino ha individuato negli Stregoni e nella loro magia la causa di questo disastro. Gli déi però non ci stanno, e decidono quindi di rivolgersi direttamente ai loro discepoli stregoni, i Godwoken, per trovare il loro campione, ed eleggerlo finalmente a nuovo Divine, in grado di riportare l'equilibrio.
La trama non è delle più originali, ma rispetta gli stilemi più classici del GDR.
Fin dalla creazione del personaggio, abbiamo un'idea dell'importanza, della complessità e della libertà della struttura prettamente gestionale, con abilità distinte e uniche basate sulla scelta precisa del personaggio che si vuole ruolare: un guerriero dovrà essere evoluto seguendo una linea coerente col personaggio del guerriero, andando a curare gli aspetti caratteristici quali forza e abilità con armi a discapito di capacità magiche o furtive. Questa struttura, va da sè, favorisce spontaneamente la creazione di un party, in classico stile fantasy. Durante l'avventura, infatti, incontreremo molti personaggi arruolabili (con la loro storia, il loro carattere, le loro vicende e le loro missioni dedicate), e fondamentale sarà costituire un team bilanciato e funzionale. Nulla vieta di giocare in solitaria comunque, in qualsiasi momento possiamo salutare o sostituire i nostri compagni, la libertà di azione è totale e a 360 gradi. Non ci è negata, a questo pro, la possibilità di fare un re-spec di abilità e talenti in ogni momento, da un certo punto in poi.
A livello normale, il livello di sfida è comunque impegnativo, e contribuisce a sviluppare l'aspetto tattico e preparatorio in ogni ambito, rendendo potenzialmente pericolosa ogni scelta sbagliata. Anche il giocatore più abile rischia la morte di qualche personaggio per aver preso troppo alla leggera uno scontro, o di perdere l'accesso a interi filoni di missioni per aver risposto nel modo sbagliato a un NPC. Solo una delle tante variabili che rendono ogni partita un'esperienza unica e irripetibile.
Per quanto riguarda il combattimento vero e proprio, gli scontri si svolgono a turni la cui componente fondamentale è il tatticismo. Una volta ingaggiato uno scontro con uno o più personaggi, le azioni si svolgono alternatamente tra i membri del nostro party e i nemici, in una sequenza indicata in alto sullo schermo. Ogni azione o movimento consuma AP, il cui esaurimento porta al termine del turno di quel personaggio. Bisogna sempre pensare bene alla prossima mossa, come in una partita a scacchi, e i fattori che possono alterare gli equilibri di uno scontro sono decisamente molti. Abilità attive e passive, posizione sul campo, ambiente, nulla di tutto questo va affrontato alla leggera: potrebbe bastare una freccia infuocata su un barile di olio scoccata dall'alto per trasformare il terreno in un mare infuocato, ma anche castare una magia di pioggia sulle fiamme per spegnerle e far alzare una densa nube che toglie visibilità a qualsiasi attacco a distanza e capovolgere la situazione.
L'alta interattività con gli ambienti, infatti, contribuisce ad arrovellarsi per cavar fuori il meglio da ogni situazione, magari anche in modo decisamente originale, pensando fuori dagli schemi: se una porta ci sbarra la strada, possiamo cercare la chiave, provare a scassinarla, abbatterla a colpi di spada o fuoco, corrompere qualcuno dall'altra parte per aprirci, teletrasportarci in un punto alle sue spalle... tutto ciò è consentito, e i risvolti sono sempre sorprendenti.
Lo stesso mondo di gioco è stracolmo di spunti e di punti di interesse; di volta in volta, con l'evolvere della storia, sbarcheremo su una nuova porzione di Rivellon, e ogni 10 passi possiamo incontrare un oggetto particolare, un personaggio con una richiesta, uno spirito angosciato, una situazione interessante o anche un animale con una missione importante! Sono innumerevoli i segreti che ci porteranno ad esplorare in lungo e in largo le mappe, gli ambienti sono molto piacevoli, vari e ricchi di dettagli, da un fitto bosco si passa per spiagge dorate, da città vive e indaffarate ci si sposta a paludi putrescenti che nascondono fortezze demoniache, passando per cunicoli e prigioni si esce in grotte di lava o piane ghiacciate... La grafica è molto piacevole, colori vivi e accesi creano paesaggi evocativi e suggestivi, nonostante la telecamera prediliga un posizionamento isometrico in stile Diablo (ma direttamente regolabile). Si vede che è un gioco nato e pensato per computer, da mouse e tastiera, tuttavia la conversione per console è più che ottima: una volta presa la mano con i tasti, scorrere per i menù rapidamente non sarà un problema.
Le musiche sono sempre molto evocative, varie, strumenti classici ben orchestrati creano cornici ideali per ogni ambientazione. Doppiaggio immenso e divertente, interamente in inglese, di quasi ogni parte dei dialoghi, con caratterizzazioni singolari ed originali per ogni personaggio: al linguaggio pomposo e sostenuto di un funzionario si contrappone il biascicare arcaico di un vecchio nano ubriaco o il chiocciare parole di una gallina.
Il vero limite del gioco è questo, però: localizzazione italiana assente... ma, mentre scrivo, dovrebbe essere stata rilasciata una patch che consente l'intera traduzione di ogni riga di testo anche in italiano, menù o dialoghi che siano! Il livello di inglese richiesto non è dei più basilari, proprio per la caratterizzazione di alcuni personaggi che usano forme dialettali o arcaiche: sicuramente contribuiscono all'effetto di immersione per chi padroneggia l'inglese, per gli altri costituiscono un limite fastidioso, ma risolto con questo aggiornamento.
La possibilità di giocare interamente la campagna in 2 a schermo condiviso aggiunge un ulteriore elemento di divertimento, senza contare che i giocatori possono seguire indipendentemente vie diverse nello stesso momento: insomma, totale libertà, anche in questo caso. C'è anche la possiibilità di scontrarsi in arene tra 4 giocatori, connettendosi online.
Divinity: Original Sin II si impone come un piccolo grande capolavoro nel panorama dei GDR, che fa della libertà di azione, della sperimentazione e dell'originalità i punti di forza, pur restando paradossalmente ancorato ad una classicità del genere cui appartiene, e del quale segue i dettami in maniera rigorosa e fedele. Fantasy, sotto tutti i punti di vista!