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L'ordine del tempo Forniture assortite – 25 maggio 2017
Opzioni di acquisto e componenti aggiuntivi
- Lunghezza stampa207 pagine
- LinguaItaliano
- EditoreAdelphi
- Data di pubblicazione25 maggio 2017
- Dimensioni10.3 x 2.2 x 17.5 cm
- ISBN-108845931927
- ISBN-13978-8845931925
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L'ordine del tempo
di Carlo Rovelli
Questo libro tratta di qualcosa della fisica che parla a chiunque e lo coinvolge, semplicemente perché è un mistero di cui ciascuno ha esperienza in ogni istante: il tempo. E un mistero non solo per ogni profano, ma anche per i fisici, che hanno visto il tempo trasformarsi in modo radicale, da Newton a Einstein, alla meccanica quantistica, infine alle teorie sulla gravità a loop, di cui Rovelli stesso è uno dei principali teorici.
Nelle equazioni di Newton era sempre presente, ma oggi nelle equazioni fondamentali della fisica il tempo sparisce. Passato e futuro non si oppongono più come a lungo si è pensato. E a dileguarsi per la fisica è proprio ciò che chiunque crede sia l'unico elemento sicuro: il presente. Sono tre esempi degli incontri straordinari su cui si concentra questo libro, che è uno sguardo su ciò che la fisica è stata e insieme ci introduce nell'officina dove oggi la fisica si sta facendo.
Dettagli prodotto
- Editore : Adelphi (25 maggio 2017)
- Lingua : Italiano
- Forniture assortite : 207 pagine
- ISBN-10 : 8845931927
- ISBN-13 : 978-8845931925
- Peso articolo : 200 g
- Dimensioni : 10.3 x 2.2 x 17.5 cm
- Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 1,094 in Libri (Visualizza i Top 100 nella categoria Libri)
- n. 8 in Fisica (Libri)
- Recensioni dei clienti:
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parto da una
Premessa
La conoscenza dei prodotti culturali della civiltà umana trasmessi in forma simbolica articolata non risale a più di tre millenni or sono. Molto più antichi sono prodotti pittorici, litici o fittili, che hanno però scarsa capacità di trasmettere forme di pensiero esprimibili linguisticamente. Se c’interessano le forme culturali più avanzate, confrontabili coll’attuale, parliamo perciò d’un periodo di appena il 3% del tempo trascorso da quando l’umanità si sparse fuori dall’Africa. L’evoluzione genetica è stata da allora probabilmente minima, ma quella culturale tumultuosa, entrambe però guidate dalla sopravvivenza del più adatto. Così sono nate e si sono affermate forme del vivere sociale complesse e multiformi come l’agricoltura, la guerra, la politica, le superstizioni, le religioni, le scienze, le arti, i commerci, le industrie, stimolando l’inventiva pratica e teorica, alla ricerca del soddisfacimento di bisogni e della formulazione di domande intelligenti, fra cui quelle inerenti al rapporto fra l’uomo e il mondo in cui si trova.
Intorno al Mediterraneo, dove han prevalso civiltà abbastanza omogenee sfociate in vari monoteismi, s’è affermata una visione che, assegnando a un unico dio eterno e onnipotente la creazione e la manutenzione del mondo e immaginando un rapporto personale fra Dio e uomo, riconosce al progetto divino conformità a una legge immutabile che pervade tutta la creazione tanto nel campo della morale umana, quanto nella descrizione e spiegazione della natura fisica. Ecco l’origine del realismo: quello che il vocabolario Zingarelli definisce così: «Ogni dottrina filosofica che riconosca alle cose un'esistenza in sé, indipendente dall'attività del soggetto.»
È interessante che altre civiltà – asiatiche – abbiano indicato altre vie, a volte mistiche a volte di puro buon senso, per soddisfare le curiosità e risolvere i dubbi che tormentano o esaltano l’uomo.
Nella civiltà europea su una strada aperta da Immanuel Kant, il quale però non ebbe la forza di seguirla fino in fondo, si misero Ernst Mach, i neopositivisti del circolo di Vienna e finalmente i cibernetici e costruttivisti (Heinz von Foerster, Silvio Ceccato, Ernst von Glasersfeld, Humberto Maturana, Francisco Varela, Olaf Diettrich). Questi miei eroi, non riconoscendo alcun ragionevole fondamento al realismo né al suo armamentario logico – verità, causalità, entità assolute ecc. – hanno analizzato il pensiero, il suo funzionamento e i suoi prodotti – la coscienza – quali argomenti degni d’un’indagine condotta con le conoscenze scientifiche, storiche e sociologiche di cui si dispone, senza paura della possibile circolarità nel ragionare.
Ho finito di rileggere l’ultimo libro di Carlo Rovelli “L’ordine del tempo”, riprendendolo subito dopo la prima lettura. Il motivo di tanto interesse è che l’autore, fisico famoso, oltre a scrivere bene, è padrone di una vasta cultura, cioè è stato capace di coltivare molti interessi e sa farne uso. Nel confrontarsi con l’idea di tempo – concepito tanto come entità matematica, variabile nelle equazioni della fisica, quanto come àmbito metafisico in filosofia – gli tornano utili anche le conoscenze artistiche letterarie, musicali e figurative, solidamente inquadrate nella storia. E tutto questo, perché l’autore giustamente riconosce nell’esito attuale dell’evoluzione genetica e culturale dell’umanità la capacità di produrre teorie che riescono a interpretare efficacemente i dati dell’esperienza che nel corso della vita si concretano nelle sinapsi. Un insieme articolato di teorie viene allora a costituire ciò che l’autore chiama una grammatica del linguaggio con cui viene espressa la relazione dell’uomo col mondo.
Il libro parte dall’analisi del concetto di Tempo mostrandone le diverse applicazioni nell’uso comune e demolendole nel confronto con i risultati attualmente accettati della ricerca scientifica e filosofica: questo si riassume nello “SFALDARSI DEL TEMPO”, arrivando alla quantizzazione del tempo, concepito come granulare, allo stesso modo della materia e dell’energia, o addirittura alla vanificazione dei suoi molteplici aspetti. Sono poi illustrate le conseguenze di questa nuova visione d’un “MONDO SENZA TEMPO”, vale a dire della riorganizzazione della scienza adeguata all’introduzione di nuove teorie, anche in certi casi non fra loro compatibili, rinunciando a quelle idee con cui siamo cresciuti nella scuola e genericamente nell’ambito sociale.
Nell’analisi dei concetti svolta nelle prime due parti del libro l’autore si muove liberamente e agilmente, senza alcuna preclusione dettata da impegni col dogma realistico. Nella terza parte invece un paio di volte fa professione “sano realismo”; per fortuna però si distrae e continua a trattare i risultati della sua indagine con tutta la saggiamente e scientificamente governata fantasia di cui dà sempre dimostrazione. Valga la seguente citazione, confrontata con la definizione di Realismo richiamata in premessa, a conferma di quanto dico: «È nella mia mente, allora, che misuro il tempo. Non devo permettere alla mia mente di insistere che il tempo sia qualcosa di oggettivo. Quando misuro il tempo, sto misurando qualcosa nel presente della mia mente. O il tempo è questo, o non so cosa sia.» [posizione 1873]. In questa terza parte, tenendo conto dei risultati raggiunti nelle prime due, sono sviluppati argomenti filosofici che a me, in mancanza d’un’adesione esplicita al costruttivismo, sembrano un po’ incongrui e quasi velleitari, mentre, ambientati nel costruttivismo, acquisterebbero chiarezza e comprensibilità. Infatti, se da buoni cibernetici si segue il criterio di volere solo quello che permetterebbe la consapevolezza del funzionamento della mente, cioè se non si pretende di scoprire leggi della natura e di descrivere la realtà, ma ci si limita a render conto dell’attività della nostra mente impegnata nel compito di produrre reazioni efficaci alla propria storia, allora i paradossi svaniscono, tutto si chiarisce: la nostra mente, avendo costruito la logica in cui inquadra le proprie elaborazioni, costruisce anche quei complessi di simboli che si adattano meglio alla spiegazione delle relazioni fra i suoi stessi elaborati nel confronto con gli stimoli che assume come dati percettivi.
Se adesso a qualcuno di voi fosse rimasta un po’ di curiosità per l’ottimo libro del Rovelli, sappiate che a chi me lo chieda volentieri lo regalerò, in forma cartacea o elettronica, secondo che preferisca.
Ciao - nonno
Il tempo in buona sostanza non esiste. Allora l'autore cerca nella parte finale del libro di giustificare il tempo come lo interpretiamo noi.
Un punto di partenza per vedere il nostro mondo in modo diverso.
Personalmente ho trovato la prima parte del libro (che demolisce il concetto di tempo) più convincente della seconda (dove cerca di giustificare la nostra visione dello scorrere del tempo )
ti fa viaggiare in un mondo nuovo, il tuo mondo, per ora...a spasso nella fisica scopri che la vita è fantascienza
Rovelli, uno dei più noti fisici teorici contemporanei, ci guida attraverso un viaggio stimolante e affascinante, rompendo le nostre concezioni preconfezionate sul tempo e aprendo le porte a nuove prospettive e domande profonde sulla natura stessa dell'universo.
Il libro si distingue per il suo stile di scrittura accessibile e coinvolgente, che rende concetti complessi della fisica teorica comprensibili anche per i non specialisti.
Rovelli sfrutta la sua maestria nella comunicazione scientifica per guidarci attraverso le teorie della relatività generale, della meccanica quantistica e della termodinamica, mentre ci invita a riflettere sul significato del tempo nella nostra vita quotidiana e nel contesto cosmico.
Attraverso esempi illuminanti e metafore evocative, Rovelli svela le contraddizioni e le ambiguità che circondano il concetto di tempo. Ci porta in un viaggio che ci spinge a interrogarci sulle nostre convinzioni sul tempo come una grandezza assoluta e immutabile, e ci invita a considerarlo come un fenomeno in continua evoluzione e soggetto a influenze esterne.
Un elemento distintivo del libro è la capacità di Rovelli di collegare la scienza alla filosofia e alla nostra esperienza quotidiana. Esplora le implicazioni filosofiche della teoria del tempo e pone domande profonde sulla natura del libero arbitrio, sulla direzione del tempo e sulla nostra percezione del presente. Con saggezza e chiarezza, Rovelli ci sfida a riflettere sulle nostre idee preconcette e ad abbracciare un'apertura mentale nei confronti del mistero del tempo.
"L'Ordine del Tempo" non si limita a presentare teorie scientifiche complesse, ma offre anche una prospettiva umana e personale. Rovelli condivide aneddoti personali e storie che ci aiutano a comprendere meglio il modo in cui il tempo influenza la nostra vita e il nostro senso di identità. Ci ricorda che, nonostante la complessità del tempo nella fisica, il suo significato è fondamentalmente radicato nella nostra esperienza umana.
In definitiva, "L'Ordine del Tempo" è un libro straordinario che sfida le nostre idee preconcette sul tempo, ci spinge a riflettere sulla nostra esistenza e ci invita a esplorare l'universo con una mente aperta. La scrittura chiara e coinvolgente di Rovelli, unita alla sua profonda conoscenza della fisica teorica, rende questo libro una lettura affascinante per chiunque sia interessato all'interconnessione tra scienza, filosofia e umanesimo.
Che tu sia un appassionato di scienza o un lettore curioso alla ricerca di nuove prospettive, questo libro offre ottimi spunti riflessivi.
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